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mercoledì 17 novembre 2010

Hellweek, di Eddie Lengyel (2010)


Raramente mi era capitato di vedere un brutto pasticcio come questo “Hellweek” di Eddie Legyel, dj a tempo pieno a Cleveland, che di punto in bianco fonda una casa produttrice, la “Fright Teck Pictures” e impiega ben tre anni per sfornare davanti ai nostri occhi, con un budget da due lire, quello che potremmo definire il peggior film “horror” del novecento cinematografico mondiale. Lo script (dello stesso Lengyel e di April Needham) vuole parlarci di una urban legend più suburbana che cittadina, secondo la quale una gang di pazzi sadici e omicidi utilizza un magazzino abbandonato per rapire e  torturare i giovani rampolli del college locale. Ciò è accaduto in passato (sussurra la leggenda), ma accadrà anche oggi, quando alcuni studenti organizzeranno una sorta di rito iniziatico adolescenziale che consiste nel passare una settimana nel magazzino suddetto. E - finezza sopraffina – proprio durante la settimana di Halloween. Fin qui niente di nuovo sotto il sole, e tanto di cappello per il coraggio nel voler affrontare un mercato cinematografico che è un far west, ma qui non siamo neppure lontanamente vicini a un cinema "indie” che cerca di trasformare il deficit economico che lo caratterizza, in virtuosismo estetico o in idea innovativo-avanguardistica di qualunque genere. Qui siamo di fronte a una videoregistrazione amatoriale molto, molto noiosa, che per lunghe sequenze assomiglia maledettamente al “Grande Fratello”. Probabilmente Lengyel vuole inconsciamente farci vivere la noia da lui stesso provata mentre struscia i dischi sullo stereo, durante qualche festicciola di cheerleaders di Cleveland. La tragedia è che Lengyel riesce benissimo nel suo intento vendicativo. Dopo più di un’ora di pellicola vediamo infatti solo ragazzoni stravaccati su divani che dialogano sul nulla in un vuoto pneumatico, e ci domandiamo perché stiamo vedendo tutto questo. Perché ci stiano infliggendo questa cattiveria sotto forma di noia esistenziale. Le sequenze sono inoltre del tutto sgangherate, ripetitive, e non conducono a nessuno sviluppo narrativo anche minimamente coinvolgente. Tutto lo script è accartocciato sul prefinale e sul finale nel quale (finalmente) assistiamo al sequestro di alcuni studenti da parte di improbabilissimi aguzzini che indossano maschere da pagliaccio al solo scopo evidente di scimmiottare in modo patetico i tre famosi personaggi di “The Strangers”. Tra vuoti a perdere, pantomime inutili, dialoghi da latte alle ginocchia, e scimmiottamenti patetici, il film procede verso la sua deriva definitiva con le ultime sequenze che arrivano a un punto tale di presunzione da voler strizzare l’occhio al soprannaturale. Film senza alcuno spessore estetico, senza capo né coda, e che motiva una recensione solo per avvertire gli amanti del genere di starne a debita distanza. Regia: Eddie Lengyel Sceneggiatura: Eddie Lengyel, April Needham Fotografia: William A. Alexander Montaggio: Bobby Jones, Aaron Tomaselli Cast: Rob Jaeger, Karen Fox, Michael Reddy, Robyn Griggs, Stebe Thomlin, Breanne Racano Nazione: USA Produzione: Fright Teck Pictures Anno: 2010 Durata: 99

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