La coppia di fidanzati Clara e Koldo, stanno per coronare il sogno della loro vita: sposarsi. Tutto sembra filare liscio e andare per il meglio lungo il corso del sontuoso festeggiamento delle loro nozze, compreso il luogo fantastico e pittoresco che hanno scelto di portare gli invitati dopo la cerimonia. Ma all'improvviso qualcuno comincia a sentirsi male e a comportarsi in modo folle. Nel giro di pochi secondi scoppia un putiferio, e la festa è letteralmente invasa da esseri assetati di sangue, pronti a uccidere chiunque si frapponga tra loro e la loro sete di morte. Gradulamente i pochi sopravvissuti capiscono che si tratta di una malattia sconosciuta che sta trasformando gli abitanti della città in zombie. Clara e Koldo si ritroveranno, ma riuscirranno a sopravvivere a tale infernale situazione?
Perchè diavolo è saltato in mente a Paco Plaza di scrivere e girare una simile porcheria, che vorrebbe addirittura porsi come la "genesis" del primo [Rec], caposaldo contemporaneo del genere mockumentary-horror? Mi piacerebbe proprio domandarglierlo, direttamente e senza timidezze di sorta, poichè questo [REC] 3 GENESIS è davvero, semplicemente, linearmente malfatto, malscritto e mal pensato. Nulla, nulla e ancora nulla a che vedere con il capostipite della serie, così potente e inquietante nel suo ricorso alla verosimiglianza totale, nè tantomento con [REC] 2, sicuramente più difettoso e sbiadito del primo, ma comunque decisamente più convincente di questo scipitissimo brodo di cottura liofilizzato e ribollito insensatamente. Plaza vuole fare una nuova versione (europea) di film di zombie? Se la risposta fosse sì, allora sarebbe il più brutto film di zombie che abbia mai visto, capitolo chiuso e la recensione potrebbe fermarsi qui. Ma non è questa l'idea di Plaza. La sua ambizione insana è quella di allestire un vero e proprio prequel di [REC], e non si spiega come Jaume Balaguerò glielo abbia consentito. Se fossi stato in lui (Balaguerò), dopo aver visionato la nefandezza somma confezionata dall'antico collega, sarei corso da un avvocato per impedirgli di far uscire nelle sale una roba simile, utilizzando il copyright originario. L'idea del matrimonio, in sè è buona, come soggetto. Tuttavia tale soggetto è sviluppato in modo ridicolo, attraverso sequenze non credibili, sia sul piano della narrazione pura, sia su quello dell'interpretazione attoriale, che fa solo pena (vedasi una delle prime sequenze, con i fuggiaschi asserragliati nelle cucine, e l'amico grassone che deve immolarsi agli zombie perché la sua mole di lipidi gli impedisce di passare attraverso il condotto di areazione). Il picco di ridicolo è raggiunto da questo comico di un Plaza, nelle sequenze in cui i sopravvissuti reperiscono delle armature medievali che utilizzano per difendersi dagli zombie infetti. Qui basterebbe un cameo di Alvaro Vitali per dichiarare apertamente il viraggio nel genere comico nel film. Ma Plaza si prende maledettamente sul serio, e non inserisce (purtroppo) nessun cameo di Vitali o Pippo Franco, il che gli farebbe bene, perché almeno potremmo riconoscergli una certa coerenza. Plaza invece procede nel suo delirio comico, e inserisce nello script la figura del prete, forse per generare un inutile e azzardato enjambement con la figura del prete che abbiamo già visto in [REC] 2. In ogni caso, da questo punto in poi il film si arrotola come in un tappeto di sequenze noiosamente inutili, allietate solo dalle belle fattezze di Leticia Dolera (Clara, la sposa), il cui visino da Lolita nabokoviana non è ovviamente sufficiente a sollevare le sorti di un un prodotto che alla fine di tutto sembra un banale B-movie, che a tratti ricorda anche certo ultimo Dario Argento (non so se mi spiego). Ritengo inoltre pessimo l'uso delle luci da parte del direttore della fotografia, Pablo Rosso, che soprattutto negli interni produce effetti fumettistici del genere "Dick Tracy", che con il tutto ci azzeccano come i cavoli a merenda. Anche il montaggio di David Gallart è pessimo, perchè molto rallentato e spento in vari punti, per poi diventare robotico e iperveloce in altri, a seguire peraltro una storia che non lo aiuta in sè, poichè già spenta nella mente di Plaza medesimo. Insomma, un disastro simile, il regista collega di Balaguerò, poteva davvero risparmiarcelo, con quei suoi movimenti di macchina, poi, a tratti tremuli, a tratti statici come il piombo, e, soprattutto, con quella sua bizzarra idea della sposa che manovra la motosega, sorta di Leatherface al contrario, anche interessante condensato onirico-creativo, la cui resa estetica finisce però per rasentare ancora una volta solo il ridicolo. Il viraggio finale verso un puro splatter anni '80, non fa che rendere la zuppa ancora più nauseabonda e da buttare subito in qualche discarica lontana, per dimenticarsela al più presto. Non parliamo, poi, della sequenza prefinale della botola, in cui i due sposini si ritrovano separati dalle sbarre, sequenza che si risolve in due secondi, senza pathos alcuno, senza alcuno spessore: un vero obbrobrio, cioè, come direbbero i latini, horribile visu. E non parliamo neppure del finale, ibrido tremendo tra il moralistico-religioso e lo pseudo-simbolico, che cerca di intrecciare il tema della castrazione con quello del legame amoroso. Mi raccomando: fuggite da questa cosa tremenda e inguardabile. Regia: Paco Plaza Sceneggiatura: Paco Plaza, Luis Berdejo, David Gallart Fotografia: Pablo Rosso Montaggio: David Gallart Musiche: Mikel Salas Cast: Leticia Dolera, Alex Monner, Diego Martìn, Mireia Ross, Ismael Martìnez, Ana Isabel Velàsquez Nazione: Spagna Produzione: Canal + Espana, Folmax, Ono Durata: 80 min.
Angelo:
RispondiEliminaAvrai il mio punto di vista solo dopo che mi sarò gustato la pellicola al cinema, che detto tra noi detesto visionare pellicole con l' ausilio dei nuovi canali.
Un' unica domanda: "E se Nolan si fosse reso conto della folle corsa intrapresa dal nuovo monade verso Inferno e Paradiso? Già il Joker palesava lo stretto rapporto tra follia e gravità ne l' ultima scena de Il Cavaliere Oscuro. Energia potenziale ed equilibrio instabile. Tra Psiche e fisica...".
Cristian
Caro Cristian, anch'io vedrò il film solo nelle sale. Ho appena finito di leggere la recensione della Aspesi su Repubblica, e ne parla piuttosto bene, dicendo che si tratta di un film per psicoanalisti e filosofi, non tanto per adolescenti ( che lo andranno comunque a vedere) o anche per adulti. Tale commento me lo rende oltremodo interessante. Non so rispondere alla tua altrettanto filosofica domanda tra psiche e fisica. A presto.
RispondiEliminaBentornato! Mancavi eh!?
RispondiEliminaHo capito che rec3 ti è piaciuto tantissimo. Lo schifo di brutto anche io. Invece, mi piacerebbe avere una tua opinione sull'ultimo di Laugier... in prima battuta ci sono rimasto un pò male. Devo rivederlo ma non mi ha proprio convinto. Fammi sapere.
Anche per me inguardabile, una simil-parodia di nessun gusto, assai insipida (anch'io aspetto tua rece di The Tall Man, visto qualche giorno fa e mi ha lasciato piuttosto scontento... )
RispondiElimina@ Eddy: bentornato anche a te! Che piacere rivederti: era un pò che non ti si vedeva, perdinci. Come sta la piccola? Ringrazio te e Simone per avermi ricordato "The Tall Man", di cui avevo visto vari trailer non tanto gradevoli alla mia vista. Ma ho avuto un'estate di vacanze belle, ma anche un pò tribolate da questioni familiari (non gravi, ma comunque faticose da gestire), quindi non ho avuto tempo di vigilare sui releases vari. Mi interesserebbe vedere anche l'ultimo di Zampaglione, "Tulpa", che daranno al FrightFest. Dopo la mia recensione (negativa) a "Shadow", molti suoi fan mi hanno crocifisso nei commenti, quindi non credo che lo recensirò, ma mi interessa comunque, perchè lo script sembra molto bello. A risentirci, dunque :)
RispondiElimina@ Simone: Ho letto la tua rece, e ho colto similitudini gustative. Sai qualcosa dell'ultimo di Zampaglione, tu che sei del giro più di me? Come dicevo a Eddy, più sopra, mi incuriosisce. "The Tall Man". lo guarderò certamente a breve (spero), e vi dirò.
@ Eddy, @ Simone: P.S. sto visionando il remake di "Straw Dogs" di Sam Peckinpah. Anche su questo vi dirò, perchè mi sembra interessante.
ah ah ma sono l'unico che si è divertito vedendo Rec 3 ? A me è sembrata una parodia intenzionale con delle trovate così assurde da non poter essere prese sul serio( l'armatura, la sposa con la motosega, quello vestito da Spongebob che si fa chiamare Spongejohn per ragioni di copyright)....
RispondiEliminaCe l'ho da recuperare da un po', avendo visto i primi due. Il primo mi è piaciuto molto, il secondo già non l'ho sopportato e dopo aver letto questa tua recensione presumo che non possa reggere nemmeno il terzo. E non si può prendere come una parodia, perché se fa parte di una saga "seria" non vedo come possano concluderla in questo modo...
RispondiEliminaPurtroppo non ti ho dato retta è l'ho visto.
RispondiEliminaDecisamente inferiore agli altri 2 (a me era piaciuto anche il 2, quello sì divertente ma anche molto inquietante).
Comunque questo terzo episodio vira molto sul comico e solo così lo si può in parte godere, anche se è una brusca virata della serie sul pecoreccio.
Speriamo che si torni presto alla roba seria...
Jena