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venerdì 26 aprile 2013

Le Streghe di Salem, di Rob Zombie (2013)


Heidi Hawthorne fa parte di un gruppo di dj di una radio privata di Salem, Stati Uniti, i "Big H Radio Team". La sua vita quotidiana, tra un mix e l'altro di vari gruppi musicali locali, procede tranquillamente fino al giorno in cui una misteriosa cassa di legno contenente un vinile le viene recapitata presso la radio in cui lavora. Il disco è una produzione dello sconosciuto gruppo dei "Lords", "I Signori". Quando Heidi comincerà ad ascoltare la musica cupa e sinistra che si propaga dal disco, per lei inizierà un vero e proprio "trip" infernale che trasformerà la sua vita in un incubo...

"Le Streghe di Salem", ultima fatica di Rob Zombie, è un film horror-dadaista, più dadaista che horror per la verità, cioè molto più orientato da un intento visionario che perturbante. Siamo lontanissimi dai climi e dalle sequenze de "La casa dei 1000 corpi" (2003), ma anche dai pur diversi e discutibili "Halloween-The Beginning" (2007) e "Halloween II" (2009). La vena dadaista di Zombie è tuttavia molto debole sul piano estetico e ricorda certi scivoloni pseudoartistici della nota corrente culturale  dei primi del '900. Si vuole cioè produrre un pensiero avanguardistico (innestato sul genere horror), ma la montagna partorisce solo il famoso topolino. Un topolino per giunta vicino al grottesco se non al ridicolo, anche perché desidera chiaramente ispirarsi a grandi nomi del Cinema, senza tuttavia averne lo spessore stilistico e i numeri. Molti infatti sono i richiami a grandi Maestri quali Kubrick (vedi le  sequenze degli interni sostuosi e dorati del prefinale, che tendono a ricordarci "Eyes Wide Shut", senza però mai avvicinarsi alla potenza visiva ed evocativa dell'originale), Polanski, ma anche un certo buon Dario Argento di una volta (si vedano le sequenze del Sabba delle Streghe). Tutti questi rimandi sono tuttavia sostenuti da uno script banalissimo se non scialbo che, come saggiamente mi ha fatto notare un caro amico che era con me al cinema, "non si sprigiona". In accordo completo con il mio amico cinefilo, credo sia questo il problema capitale di questo film, e cioè appunto il suo non "sprigionarsi" mai, ovvero la non volontà di sviluppare delle potenzialità insite nella storia, potenzialità che vengono uccise nel momento del loro nascere. Tutto rimane sospeso, troppo sospeso e inutilmente mostrato: ogni sequenza non si risolve mai in momenti di climax e successiva catarsi. Tutto risulta quindi lento, circolare e monocorde, aspetto ben rappresentato dalle pur ottime inquadrature dal basso del corridoio che dà sul pianerottolo dell'appartamento di Heidi, che potrebbero produrre momenti di pathos perturbante quant'altre mai, ma che Zombi congela supponendo che la sola colonna sonora possa renderle inquietanti. E' molto probabile, credo, che il regista si sia affidato alla moglie Sheri Moon come protagonista che potesse portar via la scena a qualsiasi altro elemento filmicamente significativo, surrogandolo potremmo dire, ma è evidente che Sheri Moon da sola non è certo in grado di sostenere tutto il peso di una storia che in sè non va da nessuna parte, se non nella direzione di raccontarci una scontatissima vicenda di streghe secentesche che trovano il modo di tornare nel 2013 per vendicarsi dei soprusi subiti. Un esprit narrativo di questo genere è troppo poca cosa per consentire ad un film di camminare speditamente con le sue gambe pensando di avere poi un impatto particolare sul pubblico che lo vede e sulle sue aspettative. Ma torniamo al "dadaismo" lisergico di Zombie che costruisce una catena di sequenza nelle quali domina l'elemento visionario, in alcuni punti anche ben congegnato (per esempio le sequenze blasfeme anticlericali sono piuttosto suggestive e fanno pensare ad una declinazione addirittura wharoliana e pop-artistica della texture visivo-filmica); tuttavia anche questo uso potremmo dire "pittorico" dello strumento cinematografico rimane totalmente fine a se stesso e non si integra affatto con gli elementi narrativi messi in gioco. A rendere tale integrazione ancor più ardua viene in aiuto per così dire la gestione dei personaggi, decisamente poco convincenti, a partire dalle tre donne di mezza età che abitano nell'edificio di Heidi, una delle quali è la portinaia dell'abitazione. Perché Zombie abbia optato per un casting di quel tipo solo Dio lo sa, facendolo poi muovere attraverso modalità così insipide e davvero grottesche. Climax finale di tali scelte disastrose di casting e conduzione è ben reso dalla sequenza in cui una delle tre donne uccide a padellate il povero vecchio Francis (un Bruce Davison che più scipito e vuoto non poteva mostrarsi). Ma, forse, il vero problema del film risiede nel fatto che non dà segni di movimento ansiogeno per tutto il corso del minutaggio: è un film che non spaventa affatto, tutto concentrato com'è sull'immagine allucinata, sul visivo-visionario, sulla fotografia dadaista. Uscendo dalla sala viene da pensare che Zombie proprio non volesse fare un film horror, che cioè non gli passasse neanche per l'anticamera del cervello di voler toccare le corde di qualsiasi tipo di inquietudine dello spettatore (e pensare che coi tempi che corrono, molte sono le inquietudini sociali e psicologiche che affliggono gli umani fruitori di cinema). Solo due parole prima di concludere, sul ruolo della protagonista, tanto fisicamente attraente, quanto invadente nella sua inconsistenza interpretativa sulla scena, al punto che il compagno Herman 'Whtey' (Jeff Daniel Phillips), pur comparendo molto meno di lei, certamente la surclassa in tema di spessore attoriale. Salviamo certo il sonoro, e ci mancherebbe, considerato il pedigree musicale del regista. "Le Streghe di Salem": film per nulla "perturbante", molto involuto e inutilmente visionario che si può fare tranquillamente a meno di vedere.  
Regia: Rob Zombie    Soggetto e Sceneggiatura: Rob Zombie   Fotografia: Brandon Trost     Musiche:  John 5, Griffin Boice    Montaggio: Glenn Garland   Cast: Sheri Moon Zombie, Ken Foree, Jeff Daniel Phillips, Torsten Voges, Bruce Davison, Dee Wallace, Patricia Quinn, Judie Geeson, Meh Foster, Maria Conchita Alonso Nazione: USA, UK, Canada     Produzione: Notorius Pictures, Alliance Films, Automatik Entertainment, Blumhouse Productions Durata: 101 min.

23 commenti:

  1. tanto per essere fini quanto rob zombie: 'na vera schifezza :)

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  2. mah mi spiace ma non concordo, con la tua, cmq bella e interessante recensione :-) il film non è il capolavoro che alcuni (in molti ho notato sia da noi che oltreoceano) decantano, ma è un film valido e interessante, dal punto di vista visivo è forse il suo film più bello, la scena finale è un trip davvero fantastico, la "lentezza" c'è, ma a mio avviso, non la si avverte, il cast a me è piaciuto (due parole per la strepitosa e inquietante Meg Foster dovevi dirle XD) Sheri è bella e anche piuttosto in parte, le tre vecchiette inquietanti.
    Ultimo, ma non ultimo, non è una gioia vedere tutte quelle belle scene blasfeme??? Io ci ho goduto parecchio.
    In sintesi un bel film, meno bello degli altri di Rob, ma che merita una visione, perchè è innegabile che non lascia indifferenti.

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    1. Spiace anche a me, ma continuo a pensarla come ho scritto nella mia recensione (la tua non l'ho ancora letta, ma verrò al più presto a leggerla). Ti confesso che rileggendo la mia mi accorgo di essere stato fin troppo misurato e buonista, tant'è vero che mi sono poi quasi più ritrovato nella bellissima recensione della mia cara amica blogger Lucia (la trovi qui e ti esorto a leggerla: http://ilgiornodeglizombi.wordpress.com/2013/04/26/the-lords-of-salem/), nella quale la Lucia fa proprio a pezzi Zombie e secondo me fa bene. Il film è del tutto superfluo e le scene blasfeme sono sì interessanti, ma si vede lontano un miglio che Zombie vuole scimiottare le sequenze zoofiliche di "Shining", per far vedere che lui è all'altezza dei Maestri. Ma è scemo? Come fa a pensare che possiamo anche lontanamente paragonarlo a Kubrick? Ma pensa te...

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    2. ho letto la recensione di lucia e personalmente la trovo molto esagerata e un po arrogante, in quanto allo "scimmiottare" Rob ha detto più volte che ha voluto omaggiare Kubrick proprio perchè lo adora, ma he detto in più di un occasione, testuali parole sue "mai penserei di essere ai suoi livelli" quindi il suo è un omaggio sincero e sentito e per nulla arrogante secondo me.

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  3. suggestivo il tuo punto di vista ma a me il film è piaciuto e anche parecchio, anche io ci ho colto riferimenti pittorici ma per me siamo dalle parti di Bosch e credo anche che a Zombie di far paura alla platea non gliene potesse fregare di meno...il suo è un tentativo di fare un horror autoriale partendo da una storia sicuramente non inedita ma infarcendola di tutto un campionario di suggestioni visive che creano un'atmosfera malsana, malata...e a me non sono dispiaciute neanche le scelte di casting con vecchie stelle anni 70 e 80 che ritornano invecchiate e sdrucite...

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    1. Non ho percepito nessuna "atmosfera malsana, malata", caro Bradipo, purtroppo, ma solo un tentativo sterilmente imitativo di altro e alto cinema. Ma qui si va "volando come vola il tacchino" come direbbe Guccini. Si ha la presunzione di essere ciò che non si è, semplicemente perchè si mostra il bel culo vellutato della propria moglie. Mah...

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    2. secondo me psiche, lo dico senza presunzione sia chiaro e con il massimo rispetto, ma alcuni di voi hanno frainteso le intenzioni di Rob, è vero che ha imitato Kubrick, Bava, Polanski ecc e i film che tira in ballo, sono il primo a dire che sono tutti meglio de "Le streghe" , ma come ho detto il suo è un omaggio sincero e onesto, non vi è alcuna presunzione, ma solo ammirazione per i maestri del passato.
      Come ho detto in altre sedi se è presuntuoso lui allora Michael Bay cos'è??? Uno che dice "i classici son spazzatura, me ne fotto, io ho inventato un nuovo linguaggio, sono un genio ecc.." parole sue, non me le sto inventando, e per inciso io non sono manco un detrattore di Bay dato che alcuni suoi lavori mi hanno garbato, ma era per far capire chi veramente è arrogante e presuntuoso ;-)

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  4. pienamente d'accordo con te, rivedermi gente come Maria Conchita Alonso e Meg Foster mi ha fatto un gran piacere ;-)
    Come ho detto nella mia rece, il film è valido, ma non stupendo, però dal punto di vista visivo lascia a bocca aperta.

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  5. @ Marco: il mio modo di scrivere è, per mia natura e mio limite, misurato. Tuttavia se usassi un linguaggio più efficace, avrei scritto come scrivi tu.

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  6. Un film che non ha senso di esistere. elettroencefalogramma piatto e tante velleità per nulla.
    Sono perfettamente d'accordo e magari riuscissi io a essere misurata e calma come te nelle stroncature

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    1. Cara Lucia, mi sembra sia umanamente arricchente e molto bella come esperienza, apprendere gli uni dagli altri modalità diverse di scrittura ed espressione di emozioni ed opinioni tra blogger. ad esempio, oltre il tuo blog, leggo spesso le recensioni di Death Row, assolutamente scoppiettanti e vivaci, molto lontane dal mio stile ma proprio per questo da me assai stimate. Poi comunque a mio avviso tu scrivi molto bene e mi dispiace quando non riesco ad avere il tempo di leggere il tuo romanzo marino che stai postando a puntate sul tuo blog. Le recensioni, quelle riesco a seguirle perché sono più rapide e puntiformi. Ciao e grazie. P.S. sul film di Zombie non mi soffermo più.

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  7. Lo vedrò a breve, ma si conferma tutto quello che pensavo su questo fuoco di paglia called Rob Zombie...

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  8. ciao psiche ti linko qui l'interessante rece del nostro amico sciamano, ti avviso subito che è positiva XDXDXD

    http://www.cinemaz.com/sciamano/horror/5903-le-streghe-di-salem-2013.html

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  9. @ Eddy: "Fuoco di paglia" mi sembra metafora che ben rappresenta Zombie, in effetti.

    @ Myers82: grazie, andrò a leggere: i pareri difformi mi appassionano sempre :)

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  10. si si la rece è molto ben scritta però il vero fuoco di paglia è Pascal Laugier ihihih ora psiche mi uccide XDXDXDXDXD

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  11. di Zombi ho visto solo La casa del diavolo,bellissimo,e haunted world of superbeasto. Un filmaccio dozzinale,saturo di citazioni un tanto al chilo,becero umorismo da pirla,e però tutto meraviglioso perchè voluto ,perchè gioca con gli stereotipi,sicuramente nel mondo senza senso critico ,qualcuno diraà così.Invece è una dozzinale cavolata e basta.
    Lo vedrei bene come protagonista di un remake delle avventure der Monnezza,eh...

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  12. Superbeasto in effetti non mi ispira per niente, non credo che lo vedrò mai, inoltre non sono un grande fan dell'animazione.
    Concordo su La casa del diavolo ;-)

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  13. @ Babordo: su "La casa del diavolo" concordo abbastanza, "Haunted World" e "Superbeasto" non li ho visti.

    @ Myers: dire che Laugier è un "fuoco di paglia" è come dire che Sonny Rollins è un sassofonista di strada...vedi tu :)

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  14. no psiche il film si chiama "the haunted world of Superbeasto," è un unico film d'animazione, ma credo che appunto non sia nulla di che, di certo non lo vedrò mai.
    Ehhh su Laugier io potrei dirti lo stesso per Rob, si entra sempre nel campo "gusti personali" :-) la mia poi era più una battuta, Laugier non posso giudicarlo con grande obiettività, ho visto solo 2 film, uno carino, ,ma si poteva far meglio (Martyrs) uno pessimo (Tall Man) ergo, fino ad ora non posso dire di amarlo, ma se vogliamo è ancora agli inizi della sua carriera, vediamo i prossimi films, se li apprezzerò sarò il primo a dare una bella pacca sulla spalla a Pasquale :-)

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  15. @ Myers82: non voglio iniziare una noiosa quanto inutile discussione con, ma vorrei sapere su che basi concettuali e su che elementi di lettura filmica basi la tua bolla pontificia di "pessimo" posta su "The Tall Man". Forse qualche argomentazione più articolata e meno "di pancia" sarebbe utile, no?

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  16. mah guarda, a mio parere è un film molto noioso, la messa in scena l'ho trovata piatta e il "colpo di scena finale" proprio non mi è garbato, come detto salvo solo l'ottima performance della semre bellissima Jessica Biel, ma il film mi ha deluso su tutti i fronti e non, come qualcuno potrebbe pensare, perchè non c'è il Tall man, quello lo si capiva dal subito, ma è tutto il resto che viene dopo che non mi ha proprio preso.
    Non so che dirti, il cinema di Laugier non è nelle mie corde, questo però non preclude il fatto che se un domani, come ho detto, dovesse fare un film che mi piace io non gliene renda merito, anzi, sono sempre contento quando un regista e un film mi soddisfa, quindi non ci metto la pietra sopra, anche perchè tutta la prima parte di "Martyrs" è ottima, quindi pur non piacendomi come regista, non nego che cmq è uno che ha qualcosa da dire e che non è certo il solito mestierante di turno ;-)

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  17. La figura delle tre signore (molto intuibile la loro vera identità) è l'emblema dei personaggi poco riusciti, anche la trama è abbastanza flop...salvo solo il suo essere singolare e caratteristico rispetto i classici horror...

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