Annabel e Lucas sono una coppia di trentenni che si trovano davanti a una scelta difficile: quella di dover allevare tra le
mura della loro casa le due piccole figlie della sorella di lui, Lilly e
Victoria.Le due bimbe, sei anni la prima e pochi di più la seconda, sono state ritrovate
in una casa isolata nei boschi, dove hanno vissuto da sole per cinque anni, abbandonate dal padre. Annabel a Lucas sanno di non avere un compito facile: Lilly e Victoria sono
poco più che selvagge piene di paura e cattive abitudini. Ma c'è dell'altro. Lilly non fa che chiamare la sua "mama" e
un'atmosfera di nera inquietudine cala sulla loro nuova casa, senza contare i
numerosi episodi inspiegabili e perturbanti che avvengono sempre più
frequentemente tra quelle mura. Le due bimbe sono state veramente da sole in quei cinque anni? Cosa ha vissuto
con loro? Cosa le ha seguite in quella casa?
Da un pò di tempo a questa parte Guillermo del Toro preferisce decisamente fare l'executive producer eclettico ("Le Cinque Leggende", 2012, "Il Gatto con gli Stivali", 2011 e altre varie amenità), piuttosto che il regista. Probabilmente si diverte di più, sta invecchiando, fatto sta che assomiglia sempre più ad una Maria De Filippi del cinema horror-fantasy alla caccia di nuovi talenti da sostenere e promuovere. E' proprio quello che succede in questo "Mama", dello sconosciuto giovane spagnolo Andres Muschietti, il quale dopo aver confezionato un corto che porta lo stesso titolo del lungometraggio prodotto da Del Toro in persona, viene collocato alla regia dall'autore di "Hellboy" per sviluppare l'idea originaria ed estenderla ad una pellicola più corposa e visibile ai più. Il risultato è quello di mostrare atmosfere horror molto spanish nella tempistica del girato, nonché nella costruzione dei dialoghi e delle caratterizzazioni: il tutto è cioè molto vellutato e moody, ma contemporaneamente abbastanza creativo nella generazione di sequenze inquietanti e di colpi di scena che non ci aspetteremmo (a soli 10 minuti di pellicola assistiamo ad esempio all'invasione del sovrannaturale attraverso una modalità che indubbiamente spiazza le comuni aspettative dello spettatore). Le due bambine selvagge, Lilly e Victoria sono poi caratterizzate molto sapientemente e producono un effetto perturbante, basti pensare allo sguardo di Victoria da dietro i suoi occhialini da miope. La bella fotografia di Antonio Riestra conferisce un'aura di mistero, di fiabesco e di sospensivo al tutto, dando ulteriore spessore a una storia che, in sè, non arriva a produrre slanci innovativi particolari nel genere cinematografico perturbante. Sto dicendo cioè che "Mama" è una buona prova d'esordio registico da parte di un Muschietti che è peraltro molto aiutato dalla mano paterna di Del Toro, che ammicca dietro la cinepresa e del quale si sente lo stile e l'ispirazione. I pregi del film tuttavia si fermano qui: il film non esplora territori sconosciuti e neppure elabora nuovi punti di vista o soluzioni originali. Si limita a raccontare una storia dai rimandi anche polisemici (il rapporto con la Natura e la sua misteriosa e magica estraneità; il mito del "bambino selvaggio", molto europeo, dalle sfumature filosofeggianti; il sovrannaturale che entra nel quotidiano rompendo il rassicurante intimismo familiare; il tema, molto psicoanalitico, del "materno" e delle sue trasformazioni immaginifiche e fantasmatiche, legate a doppio filo con quelli dell'abbandono, della Morte e del Lutto), che sono rimandi anche piuttosto suggestivi e aperti a ermeneutiche plurime, ma lì si ferma, e la nostra impressione complessiva è quella del già visto. In sintesi "Mama" si fa agevolmente guardare, anche per via di una protagonista femminile giovane, bella e brava (una Jessica Chastain molto indicata rispetto al ruolo che assolve nel plot) nell'interpretare una zia alle prese con problemi di gestione familiare notevoli, avendo il marito pure ospedalizzato. Ma la conduzione generale della storia rimane prigioniera di topoi risaputi e un pò stanchi, che non permettono al film di splendere di una qualche luce significativa. Se a tale aspetto si aggiunge il fatto che la parte centrale sembra davvero un pò troppo diluita, anche perché trasformare un corto in lungometraggio non è una cosa semplicissima, allora possiamo giungere a dire che "Mama", sotto certi aspetti è anche un'occasione persa, una storia che poteva dare di più di quello che ci mostra. Inoltre, tutto sommato, anche i tre protagonisti adulti, Annabel, Lucas, il Dr. Dreyfuss, non interagiscono tra loro mediante geometrie relazionali particolarmente significative. Insomma, il film è da vedere, ma senza particolari aspettative.
Regia: Andres Muschietti Soggetto e Sceneggiatura: Andres Muschietti, Barbara Muschietti, Neil Cross Fotografia:Antonio Riestra Montaggio: Michele Conroy Musiche: Fernando Velàzquez Cast: Jessica Chastain, Nikolaj Coster Waldau, Megan Charpentier, Jane Moffat, Daniel Cash, Julia Chantrey, Isabelle Nèlissem Nazione: Spagna, Canada Produzione: Toma 78, De Milo Durata: 100 min.
dal film non mi aspetto un granché,
RispondiEliminada jessica chastain invece mi aspetto una interpretazione magistrale come suo solito.
uhm, di solito quando Del Toro produce e basta non vengon fuori delle gran robe, Orphanage era brutto forte e da quello che ho sentito anche Non avere paura del buio è da evitare...
RispondiEliminaMi sa che questo "mama" lo salterò, magari un domani quando passa su sky un'occhiata gliela do, ma non ci spendo i soldi del biglietto
invece a me questo film intriga..grazie per la segnalazione!
RispondiElimina@ Marco: Jessica Chastain, ti assicuro, qui e' davvero notevole. Meritoria.
RispondiElimina@ Myers82: "Non avere paura del buio" infatti non mi era piaciuto per niente e l'ho anche recensito negativamente a suo tempo. Questo qui l'osi può vedere, ma non esalta.
@ Bradipo: il film possiede alcuni lampi interessanti, ma poi basta. Veda lei...
Non mi incuriosiva granché, e devo dire che leggendo la rece pare essere bene o male solo quello che temevo, ma penso che lo guarderò comunque :)
RispondiEliminaEcco, il trailer mi ispirava parecchio, ma leggere questo parere mi riporta alla ragione e mi eviterà un'altra volta di rovinarmi la visione a causa delle troppe aspettative ;)
RispondiElimina@ Simone: si' una visione la merita pure, ma proprio se non hai altro di più interessante sotto mano, come e' successo appunto a me...
RispondiElimina@ Death: i trailer spesso conducono in errore. Per esempio il trailer di "Cloud Atlas" a me non era piaciuto per niente. Poi il film e' stata una vera epifania.
Purtroppo la mia fame di cinema mi spingerà a vederlo comunque, spero non mi deluda come le ultime produzioni di Del Toro.
RispondiElimina@ antrodellorco: la bulimia cinerina e' una malattia diffusa ance da queste parti. Spero anch'io che non ti deluda questo film. Ciao e grazie della visita:)
RispondiElimina"Cinerina" e' un refuso del mio iPad, che voleva essere invece "cinefila". Sorry:)
RispondiEliminamama salvami l'anima! Mi viene in mente Zucchero leggendo il titolo del film.
RispondiEliminaComunque,come direbbe Calà,la storia mi "acchiappa",lo guarderò
@ babordo76: ciao babordo, si il titolo e' molto latino, il contenuto del film anche, il risultato finale un po' meno "caldo", certamente. Non lo sconsiglio pero'. Fammi sapere. :)
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