Dopo le strenne letterarie passiamo ora a quelle cinematografiche e di natura perturbante naturalmente, cioè a quei film, che a mio avviso promettono bene e che sperabilmente cercheremo di visionare al più presto. Ritengo alcuni di questi importanti e da vedere prioritariamente, altri meno, ma l'elenco qui sotto riportato non va in ordine di importanza, si tratta cioè di un ordine random. Se e quando riuscirò a vedere questi film, li troverete recensiti qui come al solito, come da tradizione.
Cominciamo da Coherence (2013), di James Ward Byrkit, film sci-fi horror, nel quale si narrano gli effetti del passaggio di una cometa su un paesino norvegese nel lontano 1923. In quell'occasione gli abitanti del paese rimangono completamente disorientati, al punto che una cittadina chiamerà la polizia asserendo che l'uomo che è in casa con lei non è suo marito. Giunti ai giorni nostri un gruppo di amici durante una cena rievoca quel lontano e misterioso episodio, in attesa dell'arrivo di una nuova cometa che potrebbe generare effetti simili a quelli già provati negli anni '20. Film attraversato da una sottile atmosfera paranoide, premiato al Fantastic Festival 2013, e che propone quindi motivi di curiosità.
Passiamo invece a Oculus Mike Flanagan, che viene dato in uscita il 18 aprile 2014, e che quindi più che una "strenna" è una segnalazione, lo so, ma che mi sembrava comunque giusto fare in questa sede avendone l'occasione. Flanagan è, per intenderci il regista dell'interessante "Absentia" (2011), e qui ci parla del rapporto tra una sorella e un fratello accusato di omicidio, rapporto attraversato da emozioni complesse, ma anche toccato da misteriose forze sovrannaturali che ne sconvolgeranno l'assetto. Del film si sente parlare piuttosto bene nei corridoi del web e credo che questo regista meriti più di un'attenzione. Certo, dovremo aspettare qualche mese, ma speriamo che le nostre attese siano premiate. Vedremo.
Che dire poi di The Station (2013), dell'austriaco Marvin Kren, elogiato in vari luoghi per aver creato un gradevole horror dal sapore antico, che rimanda ad altre basi artiche (qui siamo più tranquillamente sulle Alpi mitteleuropee) nello stile di "The Thing". Il trailer è intrigante, ma bisognerà ovviamente vedere la pellicola srotolarsi sotto le nostre attente pupille per poter generare poi un'opinione coerente. Naturalmente vedremo anche questo.
Savaged, dello sceneggiatore e regista Michael S. Ojeda, è un revenge-thriller che, si narra, rinnovi un genere ormai stanco e sul quale si accumulano corsi e ricorsi, remake e sequel di ogni sorta da tempo immemore. Non amo particolarmente il genere, se non per quei film in cui la psicologia delle interazioni tra i protagonisti è ben sottolineata ed efficacemente costruita. Nell'orizzonte futuro sembrerebbe dunque utile dare un'occhiata a questo filmaker alle prime armi rispetto ad un lungometraggio, ma che potrebbe riservarci buone sorprese.
Jess T. Cook, che proviene da dimenticabili prove tra cui "Scarce" (2008) e "Monster Brawl", (2011), si pone alla regia di Septic Man, sceneggiato dal pur ottimo Tony Burgess, a cui si deve il più che ottimo "Pontypool" (2008) di Bruce McDonald, interpretato da un ispiratissimo, profondissimo Stephen McHattie. La storia narrata da "Septic Man" ci parla di un operaio addetto ai pozzi di depurazione chimica che si trova intrappolato all'interno di una fossa settica nel bel mezzo di una contaminazione delle acque. L'uomo subirà trasformazioni spaventose e dovrà vedersela con strani e inquietanti personaggi. L'idea centrale che informa lo script mi sembra interessante e piuttosto evocativa sotto diversi profili. Vedremo poi se Cook, con l'aiuto del buon Burgess riuscirà nell'intento di allestire atmosfere perturbanti o meno.
A Field in England, di Ben Wheatley, già recensito ottimamente da Elvezio Sciallis sul suo blog (vi prego, andatevi a cercare da soli e a leggere quella recensione, chè non ho voglia di linkarla qui, adesso), appare come un horror innovativo e cinematograficamente assai raffinato. Intanto è ambientato nell'Inghilterra del 1600. La storia narra infatti di quattro uomini che decidono di prendersi una pausa dalla Guerra Civile inglese del 17° Secolo per andare a bersi una birra. Tra loro però c'è un alchimista che ne combinerà di tutti i colori. Film certamente da visionare.
All Cheerleaders Die (2013), Lucky McKee e Chris Sivertson, è da vedere soprattutto per la co-direzione di McKee, autore di "Woman" (2011), "May" (2002), "Red" (2008) e "Roman" (2006), tutte opere per le quali è d'uopo dire "tanto di cappello" al regista californiano. La trama non sembrerebbe esaltante, tanto meno il poster, molto cool e piuttosto banalotto alla vista, ma un film di McKee occorre senza dubbio vederlo, per continuare a studiare con attenzione la parabola artistica di un regista che merita tutto il nostro riguardo. Anche Sivertson è da guardare con occhio attento, dopo "The Lost", tratto dal romanzo del grande Jack Ketchum (pubblicato nel 2001).
Chiudiamo questa nè lunga nè corta rassegna di strenne horror con Proxy (2013), di Zack Parker ("Quench", 2007; "Scalene", 2011) che ci parla di una donna agli ultimi mesi di gravidanza che viene brutalmente assalita da un uomo incapucciato mentre si reca ad un appuntamento. Tale evento terribile sortirà effetti inaspettati. E che noi invece ci aspettiamo, naturalmente, sempre attenti come siamo alle soglie dell'ignoto, del non pensato che il Cinema Perturbante esplora di continuo.
Per adesso mi fermo qui con segnalazioni e strenne. Auguro a tutti un ottimo Natale di riposo, di sogni e di visioni filmiche arricchenti, stimolanti ed emozionanti.
Post Scriptum dell'ultim'ora: aggiungerei anche [Rec]4: Apocalipsis, di Jaume Balaguerò, questa volta senza il suo compare Paco Plaza (finalmente). Nel quarto capitolo della saga Angela Vidal è sopravvissuta alle terribili vicende narrate dal primo film. I soldati che la salvano la trasportano su una vecchia petroliera ancorata in mezzo al mare e lontana dalle coste: il terribile virus che l'ha infettata deve essere assolutamente isolato dal resto dell'umanità. Nonostante ciò, Angela e l'intero equipaggio, non saranno comunque al sicuro dal virus mortifero. Film da vedere sul piano filologico, sebbene lo script non faccia intuire cose particolarmente eccelse. Qui sotto poster e trailer:
Accidenti che carrellata di splendori! (Messa via per future referenze...)
RispondiEliminaIo attendo con una certa impazienza quello di MacKee e Flanagan che considero due geniacci piuttosto interessanti.
all cheerleaders die e savaged mi ispirano parecchio
RispondiElimina@ Eddy: sì, anch'io opterei più volentieri per McKee e Flanagan, tuttavia mi incuriosisce anche il film di Marvin Kren, che sembra avere suggestioni carpenteriane. Attendiamo con pazienza, dunque. Buon Natale!
RispondiElimina@ Myers82: Savaged è molto ben visto oltreoceano. Stiamo a vedere. Buon Natale anche a te!
bellissime strenne! post enciclopedico da staccare e conservare con cura:l'unico che ho visto è A field in England ( di cui ho già parlato da me) e credo che la definizione di horror sia piuttosto riduttiva...
RispondiElimina@ Bradipo: grazie, in verità ho dimenticato [Rec]4 di Balaguerò, Nymphomaniac di Von Trier, e qualche altra cosetta, che probabilmente aggiungerò a questo stesso post nelle prossime ore. A presto!
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