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giovedì 31 marzo 2011

Hatchet II, di Adam Green (2010)


La giovane Marybeth riesce a scappare dalla palude dove vive il leggendario e sanguinario Victor Crowley ma, non contenta di essere sopravvissuta, convince il reverendo Zombie di New Orleans ad accompagnarla di nuovo nel covo del mostro per recuperare i resti dei suoi familiari. Organizzato un nuovo gruppo di spedizione, Zombie rivela ben altri progetti rispetto a quello di eliminare il terribile Crowley... 

Voglio pensare che Adam Green, con questo secondo capitolo di "Hatchet", abbia voluto riposarsi, dopo le fatiche e l'energia profusa in "Frozen", abbia voluto cioè dedicarsi a un divertissement senza pretese particolari, poichè di questo si tratta, cioè di un film poco ispirato e anche un tantino monocorde. Le spinte filologico-ricostruttive del cinema anni '80, della "old   school american horror", delle radici arcaiche dello "slasher", presenti ed egregiamente operanti nel primo episodio, sono qui certo presenti, ma trattate con superficialità. Ad esempio le sequenze splatter sono orchestrate e condotte in modo troppo automatico e freddo, così che non trasmettono nessuna sensazione, nè tantomeno inducono a particolari riflessioni circa il tema del corpo martirizzato e dissezionato, anche nelle sue valenze più sessualmente exploitate. Nonostante il cast sia assolutamente perfetto, e si muova fin dalle prime sequenze con autoironica e ponderata leggiadria, lo script procede lungo un percorso stancamente risaputo che evolve in successivi climax durante i quali il mostro-bambino Victor Crowley, ormai cresciuto anche come fantasma di se stesso, compare dalla giungla paludosa con la sua motosega iper-mega-fallica, immagine condensata di un padre-figlio primordiale castrante, ma nulla più. Tutto vira velocemente al grottesco, all'eccessivo, al grandguignolesco, ma sempre senza emozionare, spaventare, consentire uno straccio di identificazione. E' in questo senso che penso che "Hatchet II" sia da ritenersi un semplice momento di pausa per un Green che abbiamo visto decisamente più in forma, per esempio nell'ottimo "Frozen" (2010). E' come se Green si fosse cioè messo a giocare un attimo al computer, tanto per far passare il tempo, prima di tornare in ufficio. Come al solito la fotografia di Will Barratt è molto suggestiva e precisa nel rendere le location delle paludi di New Orleans, e direi che vale la pena di vedere il film anche per gustarsi questo elemento visivo-naturalistico che davvero è un piacere per gli occhi. L'attenzione per la natura selvaggia, nonchè una sua rappresentazione che si fa molto viva e presente nei suoi film, sono peraltro degli elementi importanti della poetica filmica di Green, e vanno dunque analizzati e osservati con attenzione. Per concludere, possiamo dire che "Hatchet II" va certamente visto per capire l'evoluzione artistica di un regista che ha  cominciato un suo percorso di sperimentazione e ricerca appunto ancora iniziali, ma che fanno ben sperare nei loro sviluppi futuri. Tuttavia non siamo certo di fronte all'opera più riuscita di Green. Regia: Adam Green Sceneggiatura: Adam Green Fotografia: Will Barratt Montaggio: Ed Marx Musica: Andy Garfield Interpreti: Danielle Harris, Kane Hodder, Tony Todd, Parry Shen, Tom Holland, R.A. Mihailoff, AJ Bowen, Kathryn Fiore Nazione: USA Produzione: Dark Sky Films, Ariescope Pictures Anno: 2010 Durata: 89 min.

8 commenti:

  1. il primo era carino anche se non mi ha entusiasmato del tutto, molto meglio frozen. questo devo ancora vederlo..

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  2. mah.. a noi già il primo aveva fattò pietà, figuriamoci questo secondo capitolo.. mi sa che lo passiamo volentieri -_-

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  3. @ Marco: "Frozen" è un film notevole, davvero :)

    @ Asgaroth'sMidnight: "Hatchet" bisogna contestualizzarlo sulla linea di un omaggio alla "old school american horror", altrimenti appare come una cosa assurda e a tratti inguardabile :)

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  4. Devo ancora vederlo anche io, il due. Il primo devo andare in pieno accordo con Asgaroth'sMidnight, perché (a parte regia meravigliosamente strabuzza-occhi) non sono riuscito a trovare quel "gioiello" che ho letto su altri blog. Gran bel omaggio agli '80 ma niente di più...
    In ogni caso questo Hatchet II non mi ispirava e ora ancor meno.

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  5. Concordo in toto con la rece. Sequel fiacco e superfluo: manca di ispirazione e grinta, attributi che erano ben presenti nel predecessore. Speriamo che Green non si occupi anche del già annunciato capitolo terzo di hatchet e che lasci la serie magari a qualcun'altro che ha più idee...

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  6. @ Eddy: il primo mi è parso un qualcosa di comunque nuovo ed eccentrico nel panorama horror. Un film intelligentemente grottesco, ma consapevole di esserlo. A me è piaciuto per questo, cioè perchè non se la tira, non fa il presuntuoso come altri filmettini pseudo-horror che accampano pretese che poi non realizzano.

    @ Antonio (Alan Parker): sono sempre molto colpito dalla tua vasta conoscenza del ramo cinematografico horror. Come sai stimo molto questa tua capacità di seguire con grande passione questo genere che noi amiamo. Non è da tutti. Per esempio io non sapevo che fosse nell'aria addirittura una "Hatchet III" (Dio ce ne scampi e liberi, per carità).

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  7. Infatti, un terzo non potrei proprio digerirlo...secondo me sarebbe meglio un reboot (che vanno tanto in voga al momento) in cui ritornare alle atmosfere del primo. Anche perchè sinceramente
    SPOILER PER GLI ALTRI!!!


    Non reggerei alla vista di un Victor Crowley che continua ancora ad uccidere senza un volto...

    FINE SPOILER!!

    Sarebbe ridicolo alquanto ;) Alla prossima rece e grazie ancora per i tuoi complimenti!!!

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  8. sisi noi noi lo avevamo contestualizzato bene, solo che non ci è piacuto lo stesso ;)

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