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domenica 27 marzo 2011

Husk, di Brett Simmons (2011)


Un gruppo di amici bloccati nei pressi di un campo di mais dopo un incidente stradale,  trovano rifugio in una vecchia casa colonica, ma scoprono ben presto che l'abitazione si trova al centro di una zona attraversata da misteriose forze soprannaturali.

Il punto debole, anzi debolissimo di "Husk", uscito fresco fresco dall'After Dark Horror Festival 2011, risiede in una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti, come una bagnarola gettata in pieno oceano. E l'Oceano è nientemeno che quello, archetipico, dell'America rurale dei vari "Jeepers Creepers" et similia. Brett Simmons, che è anche sceneggiatore, assumendosi quindi tutte le responsabilità relative alla scrittura filmica, non ha tuttavia la potenza visionaria di un Victor Silva, e si limita a costruire un improbabile labirinto di foglie in un campo di mais, nel quale far girovagare un cast altrettanto improbabile e per nulla convincente. La sequenza iniziale in cui vediamo il suv dei ragazzi bombardato da corvi che si schiantano in modo sanguinolento sul parabrezza, costringendoli a sbandare e a fermarsi ai bordi di un campo, farebbe ben sperare, senonchè Simmons decide di disperdere questi suoi "cinque personaggi in cerca d'autore", facendo loro vivere una diaspora inutile quanto priva di qualsiasi brivido tensiogeno. L'ingresso nella famigerata casa dei contadini assomiglia molto più alla casetta di Dorothy ne "Il Mago di Oz", che a qualsivoglia magione di un villain  horror veramente degno di questo nome. Gli sviluppi successivi dello script, a partire da questa dispersione iniziale dei personaggi nella selva di mais, si avvita  toccando pretestuosamente temi soprannaturali buttati lì tanto per riempire un vuoto di ispirazione assoluto (inspiegabile, ad esempio, sul piano della sceneggiatura, perchè  Scott (Devon Graye) a un certo punto scopre di avere poteri medianici e visioni paranormali) . Nessuna iniezione di suspense nei momenti in cui ce la aspetteremmo, arriva mai a confortarci durante la visione, e qualche chiodo piantato nelle dita di Ben Easter (Johnny), oppure l'uccisione per accoltellamento (che ci viene tuttavia accuratamente nascosta alla vista) della bella Natalie (Tammin Sursok), non ci faranno certo sobbalzare sulla sedia. "Husk", al termine della visione, produce l'effetto di un nanerottolo sulle spalle di ben altri giganti che hanno saputo raccontare con altro e superiore stile la mitopoesi perturbante del viaggio on the road nella solitudine infinita della campagna statunitense, dove il solito gruppo di teen-agers incontra il "lupo cattivo", o per meglio dire ascolta "il canto del diavolo". "Husk" mette in scena, al contrario, uno spento girotondo di personaggi senza alcuno spessore, nè capacità espressiva, cercando di farci credere che la semplice location sia di per sè evocativa e perturbante. Film davvero inutile e da dimenticare.
Regia: Brett Simmons Sceneggiatura: Brett Simmons Cast: Devon Graye, Wes Chatham, C.J. Thomason,  Tammin Sursok, Ben Easter Nazione: USA Produzione: After Dark Films Durata: 83 min. 

11 commenti:

  1. Sai cosa ci vorrebbe, Angelo?
    Un netto e quasi totale ripulisti così da liberare il cerebro da stardardizzanti e piatti copioni, eliminazioni di frasi fatte in celluloide che agognano al senso, ma senza che.
    La capacità d' inveire contro la fobia dell' invenzione, schiodarsi dal luogo comune di unghie triturate e torture da sbadiglio.
    Forse il talento non basta, ma, basta tediare il pubblico con filmetti "Esuberanti".

    Avanziamo al tempo delle scimmie, certo, è proibitivo.
    Ma non impossibile, io credo.

    Cristian

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  2. Uff... continua la saga... e pensa che di questo "Husk" ero in trepidante attesa, peccato.
    Complimenti per la spiazzante anticipazione e grazie!

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  3. @ Cristian: eh lo so. Purtroppo prima di vedere un altro "Martyrs" credo ne passerà ancora di acqua sotto i ponti :)

    @ Mi dispiace di aver smontato il montante desiderio, caro Eddy. Tuttavia questo "Husk" proprio non mi è piaciuto, mannaggia.

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  6. Mmhh all'inizio della rece dovresti dire che hai messo spoiler sennò ti precluderai le letture delle tue successive recensioni! Qua ne hai messe fin troppo di citazioni di scene rivelanti, mi raccomando ;) Per il resto, attendo anch'io di vederlo per levarmi il dubbio ;)

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  7. Ti ringrazio della notazione, Antonio (Alan Parker). Hai ragione, talvolta spoilerizzo troppo, senza accorgermene perché ho una scruttura di tipo a volte "fluviale", cioè butto giù la recensione come mi viene, senza poi ripensarla tanto. Questo dipende dal fatto che ho poco tempo per scrivere, essendo molto impegnato col mio lavoro per quasi tutte le ore della settimana, fino al venerdì sera. Farò tesoro del tuo prezioso appunto. Grazie :)

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  8. Di niente, mi pareva giusto dirtelo perchè posso capire che preso dalla fretta e anche dal raptus della scrittura uno si lasci andare a descrivere le scene portanti del film ;) Comunque non ti dico di togliere gli spoiler completamente ma soltanto avvisare prima il lettore della loro presenza ;) Alla prossima

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  9. @ Antonio (Alan Parker): bella l' immagine del "raptus" della scrittura. E' proprio così a volte :)

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  11. Perdona la fastidiosa digressione...

    La presa del "Carisma" Berlusconiano cattura la gran fetta del paese: "Popolino ignorante".

    Se permetti - E permetti - Il carisma è ben altro dal peggiore dei paranoidi.
    Paranoidi rispettando, per carità...

    Cristian

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