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mercoledì 4 gennaio 2012

La ragazza senza volto, di Jo NesbØ (2010)





Anno: 2005 Editore: Tr. it. Piemme, Milano, 2010 Traduzione: Giorgio Puleo Pagine: 524 ISBN: 978-88-566-2090-0 Euro: 12,00.


La città di Oslo è coperta da una spessa coltre di neve, e tutti, come ogni anno, aspettano con impazienza il Natale. L'Esercito della Salvezza lavora alacremente per raccogliere fondi per tossici, rifugiati e senza tetto. Quando però, durante il concerto di Natale all'aperto, un membro dell'Esercito della Salvezza viene ucciso in mezzo alla folla festante, il commissario Harry Hole decide di dedicarsi completamente a questo strano caso. Si tratta apparentemente di un caso senza movente, ma è anche una buona occasione per Hole di stare lontano dagli alcolici. 


"La ragazza senza volto" è il quarto romanzo di Jo NesbØ tradotto in italiano da Giorgio Puleo  e pubblicato per i tipi di Piemme nel 2010. Rispetto ai tre precedenti non mi ha convinto, poiché l'ho trovato legnoso in molti punti, arrotolato e irto in altri, troppo involuto in altri ancora e, infine, banalmente virtuosistico in un finale che vuole (perché?) chiudere un cerchio narrativo in modo scioccamente moralistico. Non mi lascerò fermare, naturalmente, da questa delusione sul percorso, e continuerò la serie con "L'uomo di neve" e "Il Leopardo". Sono fatto così: quando incontro un'autore che sa catturare la mia attenzione, lo voglio conoscere bene, in ogni sua parola. Sono ossessivo in questo, e lo riconosco. Tuttavia questo "La ragazza senza volto" segna a mio avviso un punto di stallo narrativo in un autore che nelle tre precedenti opere sa invece produrre azione, psicologia dei personaggi, e gimcane narrative senza eguali. Il romanzo inizia con un flash-back già poco credibile di suo, cioè lo stupro di una ragazzina quattordicenne da parte di un altro ragazzo che poi incontreremo di nuovo nel corso di tutto il testo, fino ad una sorta di agnizione-redenzione finale che mette in campo il gruppo-simbolo dell'Esercito della Salvezza, rappresentazione di un'Amore incondizionato e disinteressato, ma minato al suo interno da una perversione che NesbØ sembra attribuire indirettamente all'intera umanità, allegoricamente. A me non sembra che quest'ultima sia una buona scelta stilistica, semplicemente perché la trovo una scelta grossolana, tagliata con la scure, e per giunta giustificata da una scrittura barocca, che ritaglia architetture alla Gaudì ma in una campagna desolata del Polesine, quindi senza perchè nè per come, o forse solo per esternare una maestria asettica nella costruzione di storie. Il riferimento geografico bizzarro che sto istituendo, e che incrocia appunto la Barcellona di Gaudì con il Polesine, non è casuale, poichè è isomorfa al fatto che NesbØ fa viaggiare continuamente i suoi personaggi, compreso il commissario Hole, da Oslo a Zagabria, mettendoci dentro pure le bombe della guerra di Vukovar, e concludendo il tutto in una toilette dell'areoporto internazionale della capitale norvegese. Tutto questo per organizzare un thriller che ha come focus lo stupro vendicato da un killer di Vukovar assoldato appunto a Zagabria. Una roba insomma estremamente macchinosa, complicata, scarsamente credibile, che a tratti non può che apparire raffazzonata nonostante i fili dell'intreccio siano tesi sempre al punto giusto e la logica del "giallo" si mantenga fino al termine dell'estenuante viaggio che facciamo insieme a Hole e compagni. Ma anche le caratterizzazioni dei nostri "compagni di viaggio" appaiono sterilizzate, rispetto ai precedenti romanzi dello scrittore norvegese. Sterilizzate e schiacciate da una storia mastodontica quanto fredda e coinvolgente sino a un certo punto. Vi confesso che mi dispiace assai sconsigliare questo libro, ma non posso mettere la sordina alle risonanze negative che ha prodotto in me, nonostante NesbØ sia un autore che ho fin qui apprezzato moltissimo. Esistono peraltro crisi dure anche nei rapporti di coppia più consolidati, e quindi non è forse strano che  il benemerito norvegese, musicista rock, giornalista, ma soprattutto autore amato da milioni di lettori, faccia saltare la mosca al naso (leggi: girare i coglioni) al suo pubblico, una volta tanto. "La ragazza senza volto", come dicevo: sconsigliato. 

9 commenti:

  1. qui trovi le mie ultime letture,su commissione diciamo

    http://bookkakelibriinfaccia.blogspot.com/

    mi son dato al trhiller con effetti non sempre positivi

    ciao viga

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  2. @ Viga: grazie delle indicazioni e Buon Anno :)

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  3. Ho letto quasi tutti i libri di Nesbo, concordo con la tua recensione.
    Buon anno nuovo augurandoci che sia 'decente'
    ciao
    Kneff

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  4. http://lospettatoreindisciplinato.blogspot.com/2012/01/cruising-di-william-friedkin.html


    secondo me ,tu da psicanalista o psichiatra non rammento,potresti davvero fare un ottimo lavoro commentando il mio post sul film cruising di Friedkin con Pacino,perchè ci sarebbero molti agganci con la psichiatria e psicanalisi- superio,io,es- che so spiegare malissimo.

    Ciao

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  5. Viga, ti ringrazio nuovamente della segnalazione. Appena posso vengo sul tuo blog e commento (è un periodo piuttosto impegnato in famiglia: ho due figli piccoli), anche se in rete preferisco non esercitare molto la mia professione, ma riposarmi :)

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  6. ci mancherebbe non è un lavoro!
    Saluto te e i tuoi piccoli

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  7. Angelo:

    Splinder, chiude. Se intenzionato a salvare il vecchio blog, ne sarò fedele lettore.

    Cristian

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  8. @ Cristian: ho ricevuto mail da Splinder. Tuttavia avrei deciso di non curarmi più del vecchio blog. Se ti interessano dei vecchi post, puoi copiarli direttamente da lì (almeno credo). Buon Anno!

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